Quest’anno ho avuto il privilegio di seguire le celebrazioni in onore di Sant’Efisio, una festa che, al di là dell’aspetto religioso, lega una regione intera. Come sappiamo, a causa dell’attuale emergenza mondiale in corso, non si è potuta svolgere nelle consuete modalità ma in circostanze del tutto eccezionali che la faranno alla storia. Come l’edizione del 1943, quando ad accogliere il passaggio del Santo c’era una città lacerata che versava in un profondo stato di dolore e distruzione.
Chi mi conosce sa quanto sia legata alla figura di Sant’Efisio. Il desiderio di raccontare fotograficamente la festa, con le sue lunghe preparazioni e le veglie notturne, è sempre stato molto forte. La voglia di provare a catturare con le immagini l’atmosfera che si respira nel quartiere di Stampace, sede della sua Chiesa, tra i mesi di Aprile e Maggio quando la festa entra nel vivo e le piccole vie del quartiere si riempiono di suoni, colori e allegria.
Le lunghe processioni notturne che culminano col secolare rituale dello scioglimento del voto quest’anno sono state solo un ricordo ma, al di là delle rigide imposizioni di distanziamento sociale e la mancanza degli elementi più tradizionali, non sono mancati alcuni aspetti che non hanno tolto quella dimensione emozionante e suggestiva che caratterizza da sempre la festa: il suono delle sirene delle navi in porto che simbolicamente salutano il passaggio del Santo; le celebrazioni a Nora, luogo del suo martirio; la formula dello scioglimento del voto che invariata si ripete da secoli; la presenza dei pochi fedeli armati di guanti e mascherina, scesi in strada per fare un saluto al Santo mentre attraversa, a bordo di un pick-up, le strade semideserte di una Cagliari emotivamente provata ma forte.
Le immagini e il foto racconto sono disponibili qui. Buona visione :-)
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